Tra le macerie di Gaza, un bambino rimane solo.
I genitori sono morti sotto le bombe, il fratello maggiore è caduto mentre cercava del pane.
Cammina senza meta, fino a quando una donna — sola anche lei, con il volto segnato dalle lacrime — gli tende la mano. Non dicono nulla, ma iniziano a camminare insieme.
Sopravvivono grazie a ciò che alcuni generosi condividono: un pezzo di pane, un sorso d’acqua, un riparo per la notte.
Un giorno incontrano un volontario. Non porta promesse, solo un gesto semplice: cibo, un sorriso, un po’ di cura. Da lì comincia un cammino nuovo.
Il bambino riceve ciò che serve per crescere: vestiti, istruzione, speranza.
Passano gli anni. Quel bambino diventa un uomo. E sceglie di diventare a sua volta volontario.
Conosce il valore di una mano tesa, perché l’ha sentita stringere la propria quando tutto sembrava perduto.