Tratto da un articolo di Dr. Kathleen Kesson
La democrazia, ricordava John Dewey, non è solo una forma di governo, ma uno stile di vita condiviso, fatto di esperienze e responsabilità comuni.
Gli studiosi distinguono tra:
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Democrazia debole, centrata sull’individualismo, sui diritti di proprietà e sulle regole formali (voto, maggioranza, rappresentanza).
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Democrazia forte, che va oltre il voto, incoraggia il dibattito pubblico, l’impegno attivo dei cittadini e l’estensione dei diritti anche ai gruppi marginalizzati, in ogni ambito della vita sociale.
Il Neoumanesimo di Shrii P.R. Sarkar offre un orientamento prezioso per rafforzare questa seconda prospettiva. Con la sua teoria sociale, economica e spirituale – il PROUT (Progressive Utilization Theory) – Sarkar indica una via verso una società giusta e cooperativa, in cui l’individualismo si apre all’amore universale e al bene collettivo.
Nell’epoca attuale, segnata da disuguaglianze e derive autoritarie, il pensiero di Sarkar aiuta a leggere i cicli storici e a comprendere le forze che si contendono il potere. Ma, soprattutto, ci ricorda che la risposta non è meno democrazia, bensì più democrazia: più partecipazione, più solidarietà, più cura reciproca.
L’educazione gioca un ruolo decisivo: come diceva Dewey, “la democrazia deve rinascere ogni generazione ed è l’educazione la sua levatrice”. L’educazione neoumanista, coltivando empatia, intelligenza emotiva e amore universale insieme al sapere accademico, forma giovani capaci di ampliare i propri cerchi di identità fino a un orizzonte universalista.
👉 Il Neoumanesimo propone quindi una democrazia forte e compassionevole, fondata su equità, giustizia e connessione, capace di rispondere alle sfide del presente e di aprire strade a un futuro più umano e universale.